Tanto tempo fa, leggendo un libro di Vita Sakville West, mi imbattei nella descrizione di un fantastico fiore, si chiama tropeolo, a volte anche capucine, me ne innamorai quasi da idealizzarlo, pensavo ad un fantastico fiore inglese che sicuramente avrebbe snobbato le estati roventi del litorale veneto.
Un giorno, archiviato da tempo questo amore per una pianta apparentemente sconosciuta, mi misi a seminare nell'orto alcune bustine di nasturzi, mia mamma li voleva sempre perchè diceva che tenevano lontani gli afidi ed anche perchè erano belli da vedere e buoni da mangiare. Fu una sorpresa leggere la bustina e scoprire che gli anglosassoni tropeoli non erano altro che i rustici e vecchi amici nasturzi.
Ogni anno fioriscono abbondantemente, danno il meglio di sé in autunno e se l'inverno è mite resistono fino a primavera quando esplodono in meravigliose masse colorate.
La calda estate non fa per i tropeoli ed io ho imparato a rispettare le loro preferenze. Ora sono così tanti che uso spesso alcuni fiori, ma anche foglie e boccioli, per farne buonissime insalate, se vi piace ci sta bene anche qualche scaglia di pecorino sardo.
Dall'orto alla tavola, è proprio Km zero.