Dove il rosmarino cede il posto all'elicriso italico l'orto lascia il passo al giardino, a me piace molto il contrasto tra il verde intenso del rosmarino e l'argento lunare dell'elicriso, e che dire dei profumi? Aromi intensi che si fondono e si separano regalando all'olfatto profumi mediterranei intensi e, quando la brezza smuove la vegetazione o l'acqua la bagna non serve essere esattamente vicino alle piante per coglierne il sentore ed il profumo di liquirizia prevale.
Con questo colore intenso che nemmeno il sole ha la capacità di sbiadire, l'iresine mi ha stupito non poco, ero abituata a vederla come piantina da composizione per le ciotole, ma posta in piena terra e al sole dà il meglio di sé.
Di sfumature azzurre e di carattere pungente l'Eryngium, pianta che ben sopporta l'aria marittima carica di sale, porta una nota fresca nel giardino ed un colore un po' raro nel regno di Flora. Punga pure, è giusto difendersi, io me la osservo beata ogni giorno, felice di ospitarla assieme alla bianca Echinacea che nella confezione d'acquisto era rosa.
Un pochino più in là l'ipomea dalle foglie scure sta avvolgendo in un abbraccio quasi letale una povera surfinia, nata spontaneamente o forse regalo del vento. Lascio alle due piante la lotta per lo spazio sperando che trovino l'onorevole equilibrio che permetta ad entrambe di stendere i tralci al sole.
Color di tramonto per l'Ibisco che sfuma dal giallo all'arancione, nascondendo nelle nervature accenti di rosa e di fuxia. Un pochino sfacciato questo fiore, ma come ignorarlo anche se preferisco fioriture dalle forme e dai colori meno appariscenti?
Spesso ho accarezzato l'idea di un giardino monocromatico, primo fra tutti il "White garden" di Vita Sackville West, ma con l'orto il mio giardino ha un confine molto frastagliato, spesso non si capisce dove uno finisce e dove l'altro inizia e nell'orto si sa che i colori sono vari, ho accolto così un poco di anarchia e devo dire che non mi dispiace.